venerdì 29 ottobre 2010

Gli orfani bianchi: un’emergenza minori da non sottovalutare

orfani bianchi
Si calcola che gli “orfani bianchi” siano circa il 7% della popolazione infantile rumena.

E se da un lato ci sono questi bambini lasciati in patria da uno o da entrambi i genitori, i protagonisti del fenomeno trasversale sono proprio questi ultimi che si vedono costretti a migrare verso l’Italia per cercare la fortuna.

I bambini vengono lasciati dai nonni, a qualche membro della famiglia allargata o a perfetti estranei.

Ma cosa comporta tutto questo nel bambino a livello psicologico? Spesso può sentirsi lui stesso la causa dell’allontanamento dei genitori e l’abbandono viene interiorizzato dal minore che non è capace di capire di gestire la situazione di malessere in cui si trova, diventando così sempre più fragile.

Fragilità che espone certamente il bambino, privo di una guida( soprattutto nel caso i genitori l’abbiano affidato a terzi che non fanno parte della famiglia o della comunità), a dei rischi altissimi come gli abusi, lo sfruttamento  (anche a fini sessuali) e il rapimento per il commercio degli organi.

Di certo questa emergenza minori non è da sottovalutare. L’Associazione Albero della Vita lavora per sensibilizzare l’opinione pubblica e per rendere nota la gravità di questo fenomeno in Italia e, contemporaneamente agisce a Iasi, in 5 villaggi della Moldavia Rumena, sostenendo ben 80 bambini abbandonati dai genitori.

Tra i progetti umanitari portati avanti dall’Associazione Albero della Vita ve n’è anche uno in India, dove essa opera con il sostegno a distanza, per permettere ai bambini di studiare, per costruire nuovi pozzi d’acqua e per incrementare l’agricoltura.